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ROMA – IL DECRETO DI OTTOBRE AL VIA: RESTRIZIONI SOFT. DIAMOCI UNA MANO

Il quadro epidemiologico è peggiorato in Europa nelle ultime settimane. Ma il nostro trend rimane comunque al di sotto della media e questo grazie ai sacrifici degli italiani di qualche mese fa.

RomaI contagi continuano a salire. Ma il loro numero è relativo ai tamponi effettuati, beninteso. Detto questo e come annunciato il Governo è pronto a nuove misure restrittive, dapprima di tipo soft. Si inizia con una stretta alla Movida ma anche alle ricorrenze private, cerimonie, matrimoni, lauree sino alla festa di compleanno fatta in casa. Solo dai 30 ai 40 partecipanti massimo. Nulla che possa farci ritornare alla macabra primavera scorsa ma sta a noi non peggiorare la situazione.

Insomma il male peggiore sono le aggregazioni ed è per questo che il premier Conte, di concerto con il ministro della Salute, ha previsto tutta una serie di misure preventive che dovrebbero frenare la corsa al rialzo del Covid. Ci sarà dunque un cambio di marcia per intervenire sulla situazione attuale con metodi che non sono paragonabili a quelli vissuti in passato. Vi saranno, certamente, interventi mirati su alcune aree a rischio ma questo avverrà in piena sintonia con le Regioni che potranno, nei limiti imposti dalla legge, inasprire i provvedimenti nazionali. Per alleggerirli, invece, le amministrazioni regionali dovranno consultarsi con il dicastero della Salute.

Il coordinamento, in questi casi è di fondamentale importanza, per evitare che certi “ducetti” con manie di protagonismo possano ripetere le malefatte del passato quando instillavano panico e ansia fra la popolazione. L’impiego di lock-down specifici è tra le ipotesi in campo solo se ci dovessero essere situazioni di particolare difficoltà e gravità. Così il ministro Speranza ha profuso negli italiani un briciolo di serenità affermando che in questo momento in nessuna Regione vi sono condizioni per interventi mirati e chiusure drastiche.

Addio alle feste casalinghe con duemila parenti…

Come dire tutto è sotto controllo. Certamente nessuno ha la palla di vetro ma i colpi di coda del virus di questi giorni erano stati ampiamente previsti. Nonostante qualche sapientone-virologo avesse smentito su tutta la linea la ripresa di una certa virulenza della malattia. Va da sé che in questa seconda fase i contagiati sono per lo più asintomatici, seguiti da infetti con sintomi lievi, da quelli con sintomi più gravi sono a qualche unità di pazienti ricoverati in terapia intensiva. Nulla a confronto della strage di primavera. Cosi com’è per ogni virus che si rispetti.

Adesso il problema vero saranno le febbri influenzali ecco perché diventa estremamente importante vaccinarsi per tempo anche perché pare che il vaccino antinfluenzale abbia una blanda azione anche contro il Covid. Almeno cosi hanno affermato eminenti scienziati. Vero o falso? Comunque stiano le cose noi siamo gli artefici del nostro futuro. Sta a noi poterlo vivere in buone condizioni o malconci a letto anche senza sintomi pericolosi. Il resto conta assi poco.

Il quadro epidemiologico è peggiorato in Europa nelle ultime settimane. Ma il nostro trend rimane comunque al di sotto della media e questo grazie ai sacrifici degli italiani di qualche mese fa. Dunque non ci rimane altro che osservare per bene le norme che ci vengono imposte nel rispetto della nostra intelligenza. Abbiamo compreso come siamo messi e vogliamo uscirne fuori da questa maledetta pandemia. Se mascherina e distanza sono gli unici mezzi per contrastare il virus che ben vengano. Speriamo che qualcuno non si ricreda e dica l’esatto contrario fra qualche tempo. In quel caso sarebbero botte da orbi.  

 

AGGIORNAMENTO DELLE H. 05.00 del 13 Ottobre 2020:

 

Il giro di vite a feste private al chiuso o all’aperto è arrivato: “forte raccomandazione” ad evitare di ricevere in casa, per qualsiasi tipologia di riunione, cene o altre ricorrenze, più di sei familiari o amici con cui non si conviva. 

Il provvedimento che sarà in vigore da oggi e per un mese circa, mette nel mirino gli assembramenti e chiude ristoranti e bar alle 24. Dalle 21 vietato consumare in piedi. I clienti potranno essere serviti solo in locali che abbiano tavoli, al chiuso o all’aperto. Divieto di gite scolastiche e stop al calcetto e agli altri sport di contatto svolti a livello amatoriale. Vediamo il Dpcm nel dettaglio:

Mascherine

All’articolo 1: “E’ fatto obbligo sull’intero territorio nazionale di avere sempre con sé dispositivi di protezione delle vie respiratorie, nonché obbligo di indossarli nei luoghi al chiuso diversi dalle abitazioni private e in tutti i luoghi all’aperto a eccezione dei casi in cui, per le caratteristiche dei luoghi o per le circostanze di fatto, sia garantita in modo continuativo la condizione di isolamento rispetto a persone non conviventi, e comunque con salvezza dei protocolli e delle linee guida anti-contagio previsti per le attività economiche, produttive, amministrative e sociali, nonché delle linee guida per il consumo di cibi e bevande”. Vengono esclusi dall’obbligo tutti quelli che fanno attività sportiva, i bambini sotto i 6 anni, i soggetti con patologie e disabilità incompatibili con l’uso della mascherina.

Feste

Non riapriranno le sale da ballo e le discoteche, all’aperto o al chiuso. Via libera invece a fiere e congressi. Le feste sono vietate in tutti i luoghi al chiuso e all’aperto. Restano consentite, con le regole fissate dai protocolli in vigore, le cerimonie civili o religiose come i matrimoni: partecipazione massima di 30 persone nel rispetto dei protocolli e delle linee guida vigenti. 

Gite scolastiche

Stop alle gite degli studenti: “Sono sospesi i viaggi d’istruzione, le iniziative di scambio o gemellaggio, le visite guidate e le uscite didattiche programmate dalle istituzioni scolastiche di ogni ordine e grado, fatte salve le attività inerenti i percorsi per le competenze trasversali e per l’orientamento, nonché le attività di tirocinio…”.

Movida

Bar, ristoranti, pub, gelaterie e pasticcerie: “Le attività dei servizi di ristorazione sono consentite fino alle 24 con servizio al tavolo e sino alle 21 in assenza di servizio al tavolo”. Consentita la “ristorazione con consegna a domicilio” e “d’asporto con divieto di consumazione sul posto o nelle adiacenze dopo le 21”, per evitare assembramenti.

 

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